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Gli Special Olympics sono nati dalla generosa visione di giustizia e comunità di Eunice Kennedy. Dal 27 al 29 aprile, a Varese, 650 atleti con disabilità intellettive si sfideranno nell’edizione regionale dei giochi. Sarà uno spettacolo dello Studio Festi ad inaugurare questo grande incontro di sport.

Eunice Mary Kennedy era la quinta dei nove figli di Joseph e Rose Fitzgerald Kennedy. Una delle sue sorelle, Rosemary, aveva una disabilità intellettiva. Il senso di giustizia e l’amore per Rosemary, con cui era cresciuta facendo sport, resero ancora più acuta in Eunice la consapevolezza di quanto poco si facesse per persone come lei e come spesso quello che veniva fatto non si facesse per migliorarne Ia qualità di vita, ma per escluderle dalla vita degli altri.

Eunice ebbe però un’intuizione e la trasformò in una visione: lo sport sarebbe potuto essere uno spazio d’inclusione nuovo e formidabile. Nel 1962 cominciò a invitare giovani con disabilità intellettuali ad un campo estivo organizzato nel suo cortile con l’idea di esplorare le competenze dei bambini in una varietà di attività sportive e fisiche. Lo chiamò “Camp Shriver”. Nel 1968 quel seme di giustizia erano diventati i Giochi Internazionali Special Olympics, la cui prima edizione si svolse a Chicago. Oggi Special Olympics è un movimento globale, riconosciuto dal Comitato olimpico internazionale, che coinvolge più di 4,7 milioni di persone con disabilità intellettive in 172 paesi.

L’edizione regionale dei Giochi si svolgeranno quest’anno nella provincia di Varese, dal 27 al 29 aprile, e a Varese si terrà la cerimonia inaugurale celebrata con uno spettacolo progettato da Valerio Festi. Al centro della scena ci saranno gli stessi atleti, protagonisti non solo di una festa di sport ma di una vera festa di luci, immagini, musica. Sarà un’occasione importante, e impegnativa, per accendere insieme alla fiamma del fuoco olimpico anche quella, più segreta e inafferrabile, della bellezza

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