Valerio Festi ha maturato la sua passione per il teatro a cielo aperto nelle biblioteche dove si conservano le memorie delle feste rinascimentali e delle macchinerie teatrali barocche. Nel 1977 si è laureato a Bologna con una tesi sulle feste delle città e lo spazio della festa diventa la cornice delle sue sperimentazioni e il terreno di una quotidiana pratica di spettacolo. Fonda lo Studio Festi, nasce la collaborazione con Monica Maimone e la sua sapienza drammaturgica. È un legame di vita che dura tuttora. Il lavoro di Valerio Festi, ispirato alla tradizione Rinascimentale e Barocca, rivela ed esalta lo spirito segreto delle città attraverso la finzione spettacolare. Lo splendore effimero della festa, denso di rimandi storici e culturali, diventa un dispositivo inedito di comunicazione. Celebrazioni, ricorrenze, commemorazioni, inaugurazioni, compimenti si mostrano per quello che più profondamente significano: catalizzatori dell’immaginario collettivo, forma travolgente di democrazia della bellezza, veicoli di significato efficaci, coinvolgenti, originali e memorabili. C’è il tempo quotidiano e poi arriva il tempo della festa. Nella festa si disegna il mondo come vorremmo che fosse e Valerio Festi ridisegna lo spazio urbano come potrebbe essere.

120 macchinisti, 120 ballerine, 340 operatori, 52 fonici, 45 truccatori 

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4.500 fari, 80 gru, 120 macchinisti, 120 ballerine, 340 operatori, 45 truccatori 

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